Milano otto marzo una giornata di lotta importante |
Quando il corteo è passato davanti a strutture ospedaliere, come “Fate bene fratelli” un folto gruppo di manifestanti si è staccato entrando per protestare in difesa della 194. Dopo un lunghissimo tragitto il corteo si è fermato davanti al palazzo della Regione dove ha sostato a lungo in segno di protesta soprattutto in difesa della 194 e dove una delegazione di donne è entrata per dimostrare le proprie ragioni.
Nella giornata di “non una di meno” non poteva mancare la nostra protesta alla politica dei tagli nella sanità che colpisce una lavoratrice e un servizio importante che svolgeva di Assistente Sociale verso quelle fasce deboli soggette a disagio sociale psichico. Non a caso c’era la presenza di parenti dei pazienti stessi a sostegno della protesta, decidendo anche di sottoscrivere una lettera di protesta da loro stessi firmata da sottoporre al Direttore dell’ospedale. Dopo un tentativo delle guardie dell’ospedale di chiedere invano un nostro allontanamento abbiamo mantenuto una visibile presenza distribuendo volantini di contro informazione e dando le dovute spiegazioni a quanti sostavano. Nel frattempo alcuni dei nostri entravano nella struttura ospedaliera per distribuire i volantini nel settore dell’accettazione fin ad arrivare davanti all’ufficio del Direttore. Ringraziamo in particolare i compagni dello Slai Cobas e Si Cobas della sanità per la loro presenza, con i quali si è concordato il proseguo della mobilitazione attraverso comunicazioni di protesta da inviare da parte di vari delegati alla Direzione dell’ ospedale e organizzando un altro Presidio all’entrata di Niguarda pretendendo nell’occasione una convocazione da parte della Direzione stessa. Lo sciopero della giornata,a cominciare dalla scuola, è riuscito a gatto di leopardo. Anche i trasporti ne hanno risentito con l’interruzione di alcune linee. La città è stata bloccata dal corteo. Alle 18 c’è stata anche una nostra presenza nel corteo serale che partiva dal Pirellone, nei pressi della Stazione, molto partecipato con una presenza di circa 10 mila manifestanti con in testa i collettivi femministi e la presenza di pochi simboli d’organizzazione e di bandiere. Enrico Moroni |